Quanto dovresti spendere per la pubblicità?
La pubblicità è una parte importante di ogni attività di successo. Svolge un ruolo enorme in fase di avvio, nel sostegno e nell’espansione finale di un’impresa. In qualità di esperti di marketing per piccole e grandi aziende, ci viene spesso chiesto come definire il giusto budget pubblicitario aziendale. Purtroppo non c’è una risposta univoca. Sì, ci sono regole pratiche, ma ci sono anche numerosi fattori da considerare per ciascuna azienda.
Il budget pubblicitario aziendale può variare da importi piccoli a importi astronomici a seconda delle dimensioni dell’attività. Può cambiare a seconda del tipo di attività di marketing e dai canali utilizzati, dalla permanenza dell’azienda sul mercato e dal suo settore.
Ad esempio, alcune società possono spendere meno dell’1% dei loro ricavi netti (vendite totali) per il marketing di prodotti consolidati, tuttavia molte aziende di prodotti di consumo spendono il 50% o più dei loro ricavi netti per il lancio di nuove offerte. Inoltre, la spesa per la pubblicità dipende da quanto e quanto velocemente vuoi crescere
Definizione di budget pubblicitario e la regola del 5%
In primo luogo, definiamo il “budget pubblicitario” che si riferisce a tutti i costi per pubblicità, pubbliche relazioni, promozioni e qualsiasi altra cosa rientri nella voce “marketing” su base giornaliera: ad esempio, Google AdWords, social media, annunci stampa, sponsorizzazioni, presentazioni ecc.
I budget pubblicitari sono aumentati in modo esponenziale nel tempo. Con il marketing digitale, che sta diventando sempre più importante e l’aumento del numero dei canali di marketing, c’è stato una crescita costante e sostanziosa dei costi.
Ma, come regola generale basata sulle ultime ricerche, opinioni di esperti e anni di esperienza nel marketing, diciamo che le aziende dovrebbero spendere circa il 5% delle entrate totali in pubblicità per mantenere la loro posizione attuale. Le aziende che cercano di crescere o ottenere una maggiore quota di mercato dovrebbero preventivare una percentuale più alta, di solito intorno al 10%.
Questa percentuale, ovviamente, varierà in base all’azienda e al settore. Ad esempio, le aziende in settori altamente competitivi, come la vendita al dettaglio, i prodotti di consumo e i prodotti farmaceutici, spesso spendono dal 20 al 50% dei ricavi per la commercializzazione di determinate offerte.
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