Cos’è la user experience
Il primo a parlare di User experience (UX) è stato Donald Norman, uno psicologo cognitivo, considerato il padre dello human design. È il 1993 e Don lavora ancora da Apple ed è assunto come User Experience Architect; è la prima volta che si sente parlare di “User Experience”.
La definizione che fornisce la Nielsen Norman Group, azienda fondata da Don e Jakob Nielsen – altro pilastro della UX – è che si tratta di tutti gli aspetti, tutte le sensazioni che una persona prova nei confronti di un’azienda: i servizi e i prodotti.
Experience is the way you experience the world, it’s the way you experience your life, that’s the way you experience the service.
Semplificando in parole più semplici: è il complesso di sensazioni che una persona prova nei confronti di un prodotto, sistema, azienda, servizio. È un concetto che va oltre la semplice usabilità del prodotto, che va a prendere in considerazione anche aspetti soggettivi quali: emozioni, senso, percezioni personali.
Le leggi della UX
In che modo posso concretamente mettere al centro dei progetti l’essere umano? Jon Yablonski viene in nostro aiuto scrivendo una vera e propria guida: Laws of UX: Using Psychology to Design Better Products and Services. Nel libro vengono raccolte le 10 euristiche psicologiche più importanti per la progettazione della User Experience.
- L’effetto estetica-usabilità: gli utenti spesso percepiscono i prodotti visivamente piacevoli come più facili da usare e più efficienti.
- La legge di Fitts: il tempo per acquisire un bersaglio è una funzione della distanza e delle dimensioni del bersaglio; in altre parole, gli elementi cliccabili dovrebbero essere abbastanza grandi da essere facilmente riconosciuti e da garantire un’interazione più semplice ed immediata.
- Goal Gradient Effect: la tendenza a raggiungere l’obiettivo cresce in prossimità dell’obiettivo stesso.
- La legge di Hick: il tempo necessario per prendere una decisione aumenta con il numero e la complessità delle scelte. Questo significa che è sempre meglio semplificare, suddividendo le attività complesse in passaggi più piccoli e mettendo in evidenza le opzioni consigliate.
- La legge di Jakob: Gli utenti si aspettano che il tuo sito o la tua app funzionino nello stesso modo con cui hanno già familiarità.
- La legge di Miller: Una persona media può conservare solo 7 (più o meno 2) elementi di informazione alla volta nella propria memoria di lavoro. Se bisogna lavorare con più informazioni meglio suddividerle in pacchetti più piccoli.
- Legge di Parkinson: il lavoro di espande fino ad occupare tutto il tempo a disposizione. Facendo un esempio: se devi prenotare un hotel, sarà molto più probabile che tu riesca a prenotarlo nel momento in cui non devi perdere troppo tempo; se ad esempio dei campi di compilano da soli ti fanno risparmiare tempo per poter completare la task.
Queste sono solo alcune delle regole che potrebbero aiutarvi nel creare una buona UX, molte altre si possono trovare su questo sito: Laws of UX.
Avere sempre in mente questi principi aiuterà sicuramente nell’intento di avere una buona esperienza per l’utente.
Cos’è il web design
Il web design è la progettazione di un sito web: si tratta di un lavoro complesso nel quale vengono coinvolte diverse figure professionali; dal back-end e front-end developer, al web designer, e tanti altri.
Quando si crea un sito web, bisogna prima pensare a come questo possa essere effettivamente utile all’utente finale: fornisce le informazioni necessarie? Fa raggiungere l’obiettivo o l’acquisto di un prodotto? Rispondere a queste domande però non è così facile, perché, come detto prima, quella che conta davvero è l’esperienza dell’utente.
Una UX fatta bene fa sì che gli obiettivi vengano raggiunti più velocemente e che il cliente sia più che soddisfatto, lasciando così un ricordo positivo dell’esperienza vissuta. Ci possono essere siti in cui l’esperienza è pessima ma l’obiettivo viene raggiunto comunque, ma sicuramente, in questo caso, è meno probabile che l’utente tornerà sul sito per fare un secondo acquisto o trovare informazioni.
Il sito web è un po’ come il nostro cartellino da visita, la nostra vetrina dove mostrare la vera essenza dell’azienda. Se mostriamo attenzione verso il cliente o l’utente, allora mostreremo che siamo in grado di comprendere davvero le sue esigenze, creando un’esperienza di acquisto (o informazione) memorabile.